... e il Maggio teatrale? Finalmente ritorna!
Il Maggio teatrale è la prima rassegna teatrale organizzata dal Gruppo Teatro Bussero, per animare la comunità e diffondere il teatro di alto livello sul territorio.
Questa rassegna per professionisti, che ha avuto il piacere e l'onore di ospitare alcuni tra quelli che poi sarebbero diventati grandi nomi del teatro italiano, ha avuto inizio nel 1975 ed è stata organizzata, attraverso varie collaborazioni (con il Comune di Bussero, la Biblioteca Comunale, la Commissione Teatro e il Sistema Bibliotecario Nord-Est), fino al 2007, quando per mancanza di fondi è stata interrotta.
Grazie al sostegno di tutti i nostri spettatori, nonchè delle istituzioni e degli sponsor che ci supportano, i positivi bilanci del Teatrantibus degli ultimi anni ci hanno reso possibile, per questa nuova stagione, annunciarvi il RITORNO DEL MAGGIO TEATRALE!
Giunta quindi alla sua 22° edizione, la rassegna seguirà il Teatrantibus quasi come una sua ideale prosecuzione, con agevolazioni e sconti per gli abbonati, che hanno reso possibile il rifiorire di questa importante iniziativa sul territorio di Bussero.
Maggio teatrale - rassegna di teatro professionistico
Programma stagione 2014 - 22° edizione
Sabato 12 APRILE 2014
La Confraternita del Chianti
presenta
NON VOLTARTI INDIETRO
di Chiara Boscaro
Sabato 3 MAGGIO 2014
Diafanes Teatro
presenta
…VIENE IL MATTINO AZZURRO
di Tiziana Tricarico e Mario Barzaghi
Grazie a tutti!
Si è concluso anche il Maggio Teatrale!
Grazie al supporto di tutti voi spettatori, dell'Amministrazione Comunale e dei nostri sponsor è stato un successo, nonostante siano passati un po' di anni dall'ultima rassegna di teatro professionistico a Bussero (2007) e il nostro timore di una disaffezione del pubblico nei confronti di questo tipo di teatro.
Le compagnie ospitate, nonostante la giovane età di molti interpreti, hanno alle spalle anni di lavoro e ricerca teatrale, ma spesso faticano a trovare degli spazi dove potersi esprimere e comunicare con un pubblico disponibile e attento. Ora che è stato rotto il ghiaccio, siamo pronti a continuare il nostro impegno anche in questa direzione: non solo valorizzazione delle compagnie sul territorio, ma anche promozione di un teatro di qualità, teso alla crescita culturale dello spettatore.
Concludiamo con l'articolo pubblicato su Radar in forma ridotta di Greta Beretta, che ringraziamo per la bella recensione e per aver raccolto le opinioni degli spettatori sulla rassegna!
Maggio Teatrale di Greta Beretta
Si è concluso sabato 3 maggio il “Maggio Teatrale”, la rassegna di teatro professionistico svoltasi nell’Auditorium della Biblioteca di Bussero. “Siamo molto soddisfatti dei risultati raggiunti quest’anno: durante il Teatrantibus il pubblico è sempre stato numeroso e anche lo sbigliettamento dei due spettacoli del Maggio Teatrale è andato molto bene” – raccontano Elisa Prada e Fausto Beretta, registi del Gruppo Teatro Bussero, organizzatore della rassegna. “Le due rassegne sono molto diverse tra loro: la prima presenta spettacoli più classici, mentre la seconda ospita compagnie professioniste che propongono lavori più sperimentali incontrando il gradimento di un pubblico più giovane. Un altro motivo di soddisfazione è che quest’anno siamo riusciti a richiamare spettatori di paesi limitrofi, segno che entrambe le rassegne sono valide e competitive sul territorio”.
Il grande ritorno del Maggio Teatrale ha visto protagoniste due compagnie teatrali, la Confraternita del Chianti con “Non voltarti indietro”, e Diaphanès Teatro che ha presentato “…viene il mattino azzurro”.
Per la regia un caro amico del Gruppo Teatro, Mario Barzaghi, sul palco Tiziana Tricarico e Simone Lampis hanno trasportato il pubblico nell’universo sregolato della pazzia vissuta in un manicomio, accompagnato dalle poesie di Alda Merini, riconosciuta poetessa dopo un periodo di internamento, e di Ferruccio Brugnaro.
La bravura degli attori e lo stesso svolgersi delle azioni – come scrive nella sua recensione Stefano Tormene – porta lo spettatore a dimenticarsi di essere a teatro: “Quando un attore riesce a farsi dimenticare realizza preziosamente se stesso, è uno sciamano pontefice, ci libera, ci cura, ci guarisce. Questa regia e questa interpretazione ce la fanno senza retorica”. E ciò che colpisce è il perfetto connubio tra parola e corpo, al punto che ogni singolo gesto si fa poesia.
I pareri riscontrati dal pubblico hanno sottolineato l’eccellente bravura degli attori, nonché del regista, a mettere in piedi uno spettacolo così attentamente orchestrato. “Sono professionisti di alto livello. – commenta una spettatrice – E’ un lavoro che va oltre la mente: arriva direttamente all’anima. E’ come se la recitazione passasse in secondo piano e il messaggio si trasmettesse da corpo a corpo”. “Il tema toccato è molto forte – continuano altre persone che hanno visto lo spettacolo – L’immagine del manicomio è toccante, ma non così lontana dalla realtà. Dalla lettura delle poesie di Alda Merini si capisce che lei, da tutti considerata matta, non lo era veramente. I veri matti erano quelli che la credevano matta. E questo capita nella vita di tutti i giorni: per essere considerato ‘normale’ devi essere sempre inquadrato e comportarti secondo certi schemi, ma questa non può essere la normalità!”.
Sul palcoscenico la narrazione continua seguendo l’avanzare della pazzia della donna: i movimenti del corpo, come il tono della voce e i suoni da lei emessi passano dalla frenesia alla pacatezza, dall’ossessione maniacale, ad una calma fanciullesca. E il personaggio maschile, imperturbabile nei suoi abiti neri, rivela due facce della stessa medaglia, amico e carnefice, a momenti alterni violento e amabile e formativo per la crescita della persona. C’è chi vi legge una prevaricazione dell’uomo sulla donna, ma il regista Mario Barzaghi spiega: “L’intento non era questo, bensì quello di mettere in scena la violenza di un manicomio. Il personaggio di Simone ha diverse sfaccettature: è lui a mandare un pacchetto di lettere alla futura poetessa dicendo che a distanza di pochi anni lei avrebbe scritto quelle poesie. Ma comunque resta un personaggio atemporale, non ha una funzione specifica e non è un giustiziere. In alcuni momenti dello spettacolo il rapporto tra i due è molto positivo, in altri si fa violento e in altri ancora è neutro. La spettatrice donna è facile che resti colpita dalla violenza dell’uomo sulla donna, ma non è così: non è uno spettacolo che parla della violenza sulle donne.”
Conclude la consigliera delegata alla cultura Ornella Ponzellini con una considerazione sulla stagione teatrale: “Il tentativo era quello di riportare in vita gli anni migliori del Maggio Teatrale, quando da qui sono passati attori e compagnie oggi affermatissime: da Paolini ad Angela Finocchiaro, a Quelli di Grock. La risposta del pubblico è stata positiva e “…viene il mattino azzurro” è stata una degna conclusione del ritorno della rassegna e un ottimo punto di partenza per l’edizione del prossimo anno.”