Elisabetta e Limone
Debutto: 18 ottobre 2014
Elisabetta e Limone
di Juan Rodolfo Wilcock
Regia: Fausto Beretta
con: Elisa Prada, Giuseppe Galbiati, Angelo De Maglie
Collaborano: Gloria Bonaccorso, Nicolina Ferreri e Nadia Cavarziere
Tecnico audio: Filippo Giampaolo
Tecnico luci: Mario Serra
Scenografia: Franco Moret
Maschere: Cristina Mora
Locandina: Milena Prada
Riconoscimenti
- 1° premio di 1° grado al PREMIO TEATRO 2014-2015 GATaL
- 1° premio di eccellenza come miglior spettacolo al PREMIO TEATRO 2014-2015 GATaL con la seguente motivazione: "Testo interessante per la sua profondità, splendide interpretazioni, funzionale scenografia. Spettacolo di toccante dolcezza."
Elisabetta e Limone è una storia strana e surreale.
E' la storia di due solitudini che, incontrandosi per caso, scoprono un'attrazione reciproca.
Elisabetta è una donna, ancora giovane, innamorata delle stelle. Da tanti anni non esce più di casa, non si ricorda più perché... Ma una sera qualcosa arriva a scombinare il suo “equilibrio”. Un uomo, in cerca di un rifugio, le entra furtivamente in casa. E' stanco e si addormenta sul letto…
E' la storia di una stramba seduzione in cui si parte dalla totale incomunicabilità iniziale per approdare, attraverso un percorso di scoperta reciproca, a un rapporto reale e concreto, pur nella sua stranezza.
Elisabetta non va incontro a Limone, non cerca un punto di incontro con lui, ma lo ingloba nel suo personale teatrino dell'esistere, immobile e perfettamente asettico.
Limone, pur rivendicando la maggior concretezza, non fa altro che farsi trascinare in questa dimensione imposta, anch'egli in fuga dal mondo esterno.
Elisabetta e Limone è l'incontro di due solitudini, alla ricerca di quel calore che il mondo esterno, che "si riscalda da solo", non è più in grado di dare loro.
L'autore: Juan Rudolf Wilcock
Nato a Buenos Aires nel 1919, da padre inglese e madre di origini italiane, Wilcock vive i suoi ultimi 20 anni in Italia, dove muore nel 1978 a Lubriano, in provincia di Viterbo.
Poeta, narratore e drammaturgo, nella sua carriera scrive in spagnolo e in italiano ed è anche apprezzato critico e traduttore di testi shakespeariani.
Wilcock racconta il mondo attraverso una forma di dialogo tra i due protagonisti tanto essenziale e stringato da divenire surreale. I suoi personaggi si barricano dietro una cortina di certezze, astruse ma logicamente perfette, inattaccabili.